Un fondo da 170mila euro per ridurre la Tari ai negozi e alle realtà rimaste chiuse

Un fondo da 170mila euro per ridurre la Tari ai negozi e alle realtà rimaste chiuse per il Covid-19
Altopascio, 20 novembre 2021 - Un fondo speciale da 171mila euro per sostenere le attività commerciali ed economiche del territorio che hanno subito chiusure, perdite e restrizioni a causa della pandemia da Covid-19 con il pagamento della Tari 2021, parte fissa e parte variabile della bolletta.

A deciderlo è la giunta D’Ambrosio che ieri (venerdì 19) ha approvato la delibera con cui vengono definite le categorie che beneficeranno della riduzione e l’ammontare della riduzione stessa.

“Nel corso di questo 2021 stiamo assistendo, a livello nazionale, ad aumenti generalizzati anche per quanto riguarda l'imposta sui rifiuti - spiega il sindaco, Sara D’Ambrosio -. Questo purtroppo è un tema ricorrente. Noi, per scongiurare questa situazione, avevamo previsto già nei mesi scorsi un fondo legato al sostegno Covid pensato per abbassare le tariffe a tutte quelle attività che hanno subito chiusure e restrizioni a causa della pandemia e tenerle in linea con le tariffe 2020 (anno nel quale molte attività del territorio altopascese hanno partecipato al bando comunale dedicato al sostegno post-Covid, vedendosi, in molti casi, azzerare o ridurre fortemente la Tari). L’obiettivo è sempre lo stesso: aiutare il commercio locale, fatto di botteghe, piccole e piccolissime attività, le associazioni, le realtà del territorio, fatto di persone che tengono unita e viva la nostra comunità. Cercheremo di farlo anche nel 2022, con misure dedicate al rilancio economico e all’ulteriore rinascita del nostro paese, centro e frazioni”.

Dal 15 al 45 per cento, a tanto ammonta la riduzione sulla parte variabile e fissa della tariffa Tari 2021 per le seguenti categorie: scuole, campeggi, distributori di carburanti, impianti sportivi, alberghi con e senza ristorazione, negozi abbigliamento, calzature, librerie, cartolerie, ferramenta e altri beni, negozi particolari filatelia, tende e tessuti, cappelli, ombrelli, antiquariato, attività artigianali tipo botteghe, parrucchieri, barbieri, estetista, carrozzerie, autofficine, elettrauto, ristoranti, trattorie, osterie, pizzerie, pub, bar, caffè, pasticcerie, ortofrutta, pescherie, fiori e piante, pizza al taglio, mense, birrerie, hamburger, plurilicenze alimentari. “Nei giorni scorsi queste categorie hanno ricevuto il saldo della Tari 2021 con un importo sbagliato - aggiungono gli assessori Alessio Minicozzi e Adamo La Vigna, rispettivamente ai tributi e al commercio -. Come abbiamo già avuto modo di spiegare direttamente loro si è trattato di un errore. Chi avesse già pagato l'ultimo importo ricevuto, si vedrà stornato, nel 2022, il rimborso di cui ha diritto; chi ancora non ha pagato riceverà un nuovo avviso comprensivo della riduzione, quindi con importo corretto. Appena siamo venuti a conoscenza di questi problemi, cioè pochi giorni fa, siamo intervenuti per capire dove stava l'inghippo con l'obiettivo di risolverlo nel migliore dei modi e nel minor tempo possibile”.

Per quanto riguarda l’imposta sulla pubblicità, invece, alcune attività hanno ricevuto importi sproporzionati: anche in questo caso si è trattato di un errore. Gli importi, e i relativi avvisi, saranno nuovamente emessi in modo corretto, con scadenza posticipata al 31 dicembre. Anche in questo caso, chi ha già pagato riceverà lo storno sul 2022.

Estratto da www.lavocedilucca.it/post.asp?id=89753
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