IL DEBUTTO AL VOLANTE DI FRANCESCO PINELLI AL “CIOCCHETTO”: “ESPERIENZA IMPORTANTE, PECCATO PER IL RITIRO QUANDO VEDEVO L’ARRIVO”
Il copilota lucchese, condividendo l’abitacolo con l’amico Michael Adam Berni ha trascorso due giorni di gara estremamente formativi, nonostante la delusione per il ritiro nella seconda giornata di gara.
Lucca, 21 dicembre – E’ stata un’esperienza estremamente formativa, certamente anche da ripetere, quella di stringere il volante di una macchina da corsa, per Francesco Pinelli, l’esperto navigatore lucchese, che nel fine settimana appena passato ha debuttato alla guida di una macchina da rally al “Ciocchetto Event”, il classico appuntamento di fine anno proposto al Ciocco da 30 anni.
Pinelli ha lasciato momentaneamente il quaderno delle note per andare a stringere il volante di una Fiat Seicento kit gommata Hankook dei Fratelli Selmi, con al fianco l’amico Michael Adam Berni, con il quale si è alternato alla guida nei due giorni di gara.
Non aveva nessun obiettivo particolare, l’esperto copilota immedesimatosi driver, se non quello di capire cosa si prova a sedere sul sedile di sinistra, con una persona accanto che indica la strada e si occupa in pratica delle mille sfaccettature che comporta una gara di corsa su strada, ruolo che solitamente ricopre lui.
Purtroppo l’esperienza, definita una “didattica importante” che fa capire tante cose sul ruolo del driver, non ha sortito la gioia dell’accarezzare la bandiera a scacchi, la corsa di Pinelli e Berni si è beffardamente chiusa ad un passo dalla fine sulla seconda prova della domenica, la tappa finale, per una “toccata” sull’anteriore sinistro della Seicento. Un “fuori programma” che non ha permesso di ripartire.
Il “Ciocchetto” lo racconta Pinelli stesso: “Una grande esperienza, dalla quale ho capito ed immagazzinato molte cose, pur se l’andar forte in gara è tutt’altra cosa della mia andatura . . . ovviamente. Purtroppo non abbiamo finito la gara, abbiamo “toccato” nella seconda tappa e non è stato possibile proseguire. Non è stato comunque possibile trovare gli automatismi necessari per guidare forte e soprattutto con al fianco una persona che ti dice cosa fare, ma sicuramente – ripeto – ho capito molte, ma molte cose che saranno utili quando tornerò a “navigare”. Che è il mio ruolo. Esperienza da ripetere? Anche si, ma senza troppe impressioni, a me piace ed interessa fare il copilota, fare il pilota impone lo stare assiduamente sulla macchina, è un ruolo complesso. Come lo è sicuramente quello del copilota, pur con altre dinamiche. Ringrazio tutti i miei partner che mi hanno permesso di poter realizzare questo mio progetto, in particolare Fabrizio Bardi e ERTS Hankook per l’appoggio tecnico con gli pneumatici”.
FOTO AMICORALLY
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