Dipende DIPENDE DIPENDE
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ADN KRONOS
https://www.adnkronos.com/variante-omicron-meno-grave-ma-si-teme-impatto-boom-contagi-lo-studio_68nqaDc1sDTgwzdL5FGlmc
'La variante Omicron del Covid potrebbe essere meno grave, più mite. E''quanto suggeriscono studi preliminari eseguiti con le prime evidenze raccolte sia nel Regno Unito che in Sudafrica. Queste evidenze sembrerebbero indicare che meno persone necessitano di cure ospedaliere rispetto ad altre varianti. La sensazione già espressa da esperti del Paese africano che per primo ha intercettato il nuovo mutante potrebbe dunque non essere infondata. Un primo insieme di dati è quello che arriva dal Regno Unito, precisamente da uno studio scozzese che ha monitorato il coronavirus e il numero di persone che finiscono in ospedale'
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Inoltre, in questi giorni abbiamo letto sui giornali alcune affermazioni che ricordano i primi mesi della pandemia:
“Omicron ha acquisito un pezzetto genetico della normale influenza, se fosse così significa che il virus Covid si sta indebolendo“;
“Sintomi lievi, no allarmismi”;
“Sintomi lievi e nessun caso grave“;
“I sintomi sono assolutamente blandi. In Europa potremmo essere più che tranquilli“;
“La paranoia da contagio, creata dai media, è una malattia incurabile”.
Dati inglesi suggeriscono che la variante Omicron non sembra meno grave della Delta e che il rischio di re-infezione è 5,4 volte maggiore. Ciò implica che la protezione contro la re-infezione da Omicron offerta da un’infezione passata può arrivare solo fino al 19[[[]]%[]].
Omicron, lo studio dell’Imperial College: “Reinfetta 5,4 volte più di Delta. Protezione con due dosi di vaccino tra lo 0 e il 20[[[]]%[]]”
Omicron, lo studio dell’Imperial College: “Reinfetta 5,4 volte più di Delta. Protezione con due dosi di vaccino tra lo 0 e il 20[[[]]%[]]”
Lo studio inglese, tuttavia, è stato condotto su un numero limitato di ospedalizzati. L’analisi, inoltre, non è ancora stata pubblicata su una rivista scientifica internazionale. Omicron potrebbe allora effettivamente causare sintomi meno gravi della Delta? È ciò che speriamo tutti. Anche se fosse così, tuttavia, le affermazioni sopra citate (“solo sintomi lievi”, “virus indebolito”, “pandemia finita”) rappresentano chiari esempi di disinformazione.
Dati dalla Danimarca confermano la tesi che la correlazione tra contagi e ospedalizzazioni nelle varianti Omicron e Delta è simile. Ma ciò che preoccupa di questa nuova variante è anche la sua velocità di diffusione che potrebbe causare problemi gravi di sovraffollamento negli ospedali durante le prossime settimane come evidenziato da questa previsione basata su dati della Uk Health Security Agency. Infine, Omicron sembra capace, almeno in parte, di eludere non solo l’immunità derivata da infezioni precedenti, ma anche le vaccinazioni anche se, fortunatamente, il booster o terza dose migliora in modo significativo la protezione.
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