Dopo 2 anni di pandemia l’ospedale San Luca ed i servizi territoriali sono in grave sofferenza per quanto riguarda l’organico infermieristico ed oss, personale riconosciuto dal cittadino lucchese come indispensabile, gratificato con articoli di giornale, ma non riconosciuto purtroppo dall’azienda e dalla politica regionale e nazionale. L’azienda ha incremento i servizi territoriali come gli ambulatori per i vaccini, i drive trough dove vengono eseguiti i tamponi, ha introdotto L'infermiere di famiglia, i servizi USCA per la cura ed il controllo dei pazienti covid positivi a domicilio, ed a breve ci sarà l’apertura della low care e dell' hospice al Campo di Marte, ma sebbene i servizi sopracitati si sono aggiunti a tutti gli altri già in essere, il personale infermieristico e di supporto non è stato incrementato. La Regione ha diffuso la notizia che sta procedendo a centinaia di assunzioni in particolare di personale infermieristico dove la carenza è più numerosa, ma di fatto oltre ad essere numeri risibili, confrontandoli con le mancanze del momento, quasi tutto il personale che viene assunto sta già lavorando a tempo determinato. Certamente è un bene per il collega che viene finalmente assunto definitivamente, ma non risolve le criticità assistenziali in quanto il numero del personale rimane invariato. La carenza maggiore riguarda appunto il personale infermieristico che vede una mancanza di oltre 100 infermieri tra territorio e presidio ospedaliero, personale necessario per raggiungere la normale dotazione organica prevista. Mancano infatti circa 20 infermieri nel dipartimento medico, settore che a tutt'oggi ha due setting, fino a 36 posti letto, dedicati ai pazienti covid positivi, il servizio di Dialisi è in agitazione, nel dipartimento di emergenza-urgenza mancano circa 30 infermieri ed anche in questo settore è presente un setting dedicato ai pazienti covid positivi, il blocco operatorio è particolarmente in affanno, nel dipartimento chirurgico ci sono svariate mancanze di unità infermieristiche rispetto alla dotazione organica prevista, così come siamo in grande difficoltà nel dipartimento materno infantile per la mancanza di numerose unità nel profilo ostetrico. Tale situazione porta inevitabilmente ad un blocco dell'istituto delle ferie, blocco che l'azienda non ha imposto per scritto ma che necessariamente viene attuato dai vari responsabili perché impossibilitati a fare in altro modo. Anche in questa situazione l'azienda nega l'evidenza, dicendo che le ferie sono garantite ed il personale è a sufficienza, il riscontro lo possiamo avere dalle centinaia di ore di straordinario che vengono richieste e retribuite (sebbene dopo infiniti solleciti), che testimoniano la grave carenza di personale infermieristico. Ci preme ricordare che il mantenimento di una adeguata dotazione organica di personale addetto all'assistenza, garantisce e tutela il cittadino in quanto la salute è il bene primario e deve essere tutelata, non si possono fare risparmi sulla salute dei cittadini. Il 28 gennaio scorso abbiamo manifestato anche per la carenza di personale, ma a tutt'oggi una risposta esaustiva dalla Regione non l'abbiamo avuta, mentre altre regioni come il Piemonte, la Valle d'Aosta ed altre hanno stanziato alcuni miliomi di euro per l'assunzione del personale mancante e/o l'incentivazione del personale stesso. Noi invece siamo nuovamente costretti a segnalare tali diffcoltà e tali mancanze. A breve sembra che verrà aperto un ulteriore reparto al campo di marte di cure intermedie di pazienti covid positivi, con diciotto posti letto, dove la dotazione organica prevista presente nelle 24 ore, sembra essere di un infermiere ed un oss. Numero di operatori che ha veramente dell'incredibile, palesemente insufficiente, tra l'altro in un settore dove come detto saranno ricoverati pazienti covid positivi e dove necessariamente per poter svolgere il proprio lavoro, il personale tutto deve indossare i vari dispositivi di protezione obbligatori per norma come il camice/tuta, la maschera di livello avanzato, il casco, gli occhiali, 3 paia di guanti, sovrascarpe, dispositivi che non permettono al lavoratore nemmeno di stropicciarsi un occhio, di bere un bicchier d'acqua, di andare in bagno. Sebbene siano ormai trascorsi due anni dall'inizio della pandemia, la direzione aziendale non ha ancora capito che per tali settori deve obbligatoriamente essere previsto ulteriore personale al fine di permettere il giusto ristoro nel corso del turno di lavoro, che nel servizio notturno è di ben 10 ore consecutive. Invitiamo pubblicamente assieme a noi i vari dirigenti aziendali a svolgere un solo turno di lavoro con indosso i dispositivi previsti, solo provando si può capire come sia veramente difficile lavorare in tale condizione. Ci rivolgiamo quindi al Sindaco ed a tutte le istituzioni affinché con urgenza sollecitino le assunzioni necessarie. La Segreteria Territoriale NurSind Lucca
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