Ucraina Russia

Da sempre gli stati sono entità mutevoli molto più delle nazioni che hanno basi più solide. Nel XIX secolo gli stati hanno ignorato le nazioni e si sono costituiti come entità molto estese, gli imperi coloniali appunto, con diverse etnie, lingue, tradizioni al loro interno. Dopo la seconda guerra mondiale gli imperi sono crollati alcune volte a causa della sconfitta nella stessa guerra, altre volte in modo pacifico, altre ancora in modo violento. Poi il mondo ha trovato, almeno sulla carta, una soluzione chiara e semplicemente sancendo, nel diritto internazionale, il principio di autodeterminazione dei popoli che dice che ogni popolo ha il diritto di essere governato nel modo che ritiene più opportuno. Se una cosa dovrebbe fare la comunità internazionale, è garantire questo principio in ogni modo, senza ingerenze o pressioni di singoli stati seppur potenti (o arroganti). E invece ci troviamo ancora oggi a essere spettatori di una crisi internazionale dove un popolo non può decidere da chi farsi governare. Io non credo che Putin sia un santo, tutt'altro, ma ritengo che i popoli dell'est dell'Ucraina abbiano il diritto di autodeterminarsi. Se la comunità internazionale, per interessi personali del presidente degli USA, si oppone a questo riconoscimento non fa altro che gettare benzina sul fuoco e paradossalmente rafforzare la posizione di Putin. Visto che la situazione in ucraina è tesa dal 2014 e le popolazioni russofone sono sottoposte a continui atti di guerra da parte dell'Ucraina stessa e oggi Putin ha trovato la scusa di una peace keeping Force, perché l'ONU non ha detto 'certo, partecipiamo anche noi a questa forza di mantenimento della pace'. Sarebbe stata la soluzione migliore per disinnescare la mina Putin. E invece no tutti appecorinati al volere di joe il dormiente.

Daniele R.

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Estratto da www.lavocedilucca.it/post.asp?id=91389
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