C'è sempre una parte con cui stare: i civili innocenti, poichè non esistono guerre chirurgiche nè bombardamenti intelligenti. Ci sono sempre colpe da distribuire: Putin, la sua politica di potenza, l'ordine di invasione. Biden, la sfida di una Nato senza confini. Il premier ucraino che si è fatto spingere nella sfida - vai avanti tu - senza valutare che forse per l'Ucraina libera era meglio essere una terra di nessuno, o dei soli ucraini, scambi e commerci piuttosto che missili. Nessuno è completamente innocente, se non i civili. E a questo punto c'è da sperare con tristezza che duri poco, che la Russia di Putin smantelli l'apparato militare ucraino e ne deponga il governo, nominando un fantoccio e facendo dell'Ucraina una Bielorussia 2. No ? Protrarre la resistenza vuol dire essere spettatori di una lunga agonia o intervenire. Chi è disposto a morire per Kiev alzi la mano. Oppure c'è da sperare che si ripeta la Georgia del 2008. La Russia si tiene Mariupol e forse Odessa, e molla l'osso. L'Ucraina resta in libertà vigilata, la cosiddetta finlandizzazione, cioè la sovranità su trasporti, sanità eccetera, non sulle alleanze politico militari. Per chiunque ami la pace è un giorno nero. Possiamo anche chiederci se Putin non abbia varcato la linea, se non abbia esagerato con l'azzardo, e sia ormai un autocrate folle, distante da tutto come in fondo a uno di quei tavoli lunghi. Vedremo. Intanto chi sta peggio, tra i cosiddetti grandi, è Biden. E anche noi europei a scaricare salve di sanzioni che faranno male a sanzionati ma anche a sanzionanti. Ma i grandi se la cavano sempre. I civili no, che parlino russo o ucraino, o yiddish, come gli ultimi ebrei di Odessa.
By TONY CAPUOZZO
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