Le tremende e grandi guerre del '900, con i loro milioni di vittime, le loro distruzioni e gli infiniti drammi d'interi popoli e di tante nazioni in varie parti del mondo, sembrano non aver insegnato abbastanza all'Uomo, che ancora oggi, in quella che potrebbe e dovrebbe essere considerata una società evoluta, è capace di offendere la stessa dignità umana scegliendo la guerra al posto di un dialogante confronto politico per la risoluzione delle problematiche in essere. Ancora una volta, proprio chi dovrebbe avere un grande senso di responsabilità per l'importante ruolo ricoperto di guida politica di una superpotenza mondiale, sceglie, non solo la minaccia, ma la vera e propria azione armata violenta e distruttiva, facendole avere il sopravvento sull'intelligenza, sulle arti della mediazione, sul buon senso e sulle positive intuizioni di ricerca risolutiva che il confronto democratico avrebbe potuto far emergere. Ancora una volta la violenta sopraffazione rende manifesta l'incapacità intellettuale, morale, pragmatica e spitituale di fronte alle ragioni del dialogo tra i popoli e del rispetto umano. Ancora una volta si sceglie di causare morte e distruzione e di seminare terrore tra le popolazioni ed ancora una volta l'arroganza militare è al servizio di spietate strategie economico/politiche perseguite oltre ogni limite. Tutto questo costituisce una triste e riprovevole testimonianza di assenza di responsabilità sociale, incapacità, pochezza e bassezza politica, capace solo di farci vergognare come appartenenti al genere umano, vanificando l'idea di rappresentare l'espressione più alta, evoluta ed illuminata dell'esistenza. Provando profondo sdegno verso l'intervento armato russo in Ucraina, dedico con profondo sentimento di solidarietà e vicinanza al popolo ucraino questa mia opera ad acquerello intitolata “L'Abbraccio della Pace”, come simbolo di comprensione, partecipazione e supporto ideale, per il dramma che stà vivendo in questi momenti.
Bruno Pollacci
Direttore dell'Accademia d'Arte di Pisa
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