Dare priorità all’impiego della cogenerazione industriale per centrare l’obiettivo climatico di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra del 55% entro il 2030.
Assocarta, associazione aderente a Cepi, Confederazione Europea dell’Industria Cartaria, si unisce alla Dichiarazione congiunta delle associazioni europee CEFS EU Sugar, Cerame-Unie, EUROFER, COGEN Europe, FEDIOL, IFIEC Europe, Primary Food Processors, STARCHEUROPE e ne condivide i contenuti in una lettera inviata ai 76 parlamentari italiani al Parlamento Europeo.
3 marzo 2022 - “ll pacchetto “Fit for 55” deve salvaguardare l’operatività dei siti industriali con impianti di cogenerazione ad alto rendimento. I firmatari della dichiarazione chiedono al Parlamento europeo e agli Stati membri di dare visibilità e valorizzare il contributo che la cogenerazione ad alto rendimento dà agli obiettivi climatici dell'UE.
Dare priorità all’utilizzo della cogenerazione ad alto rendimento in sito garantisce infatti riduzioni di emissioni di gas a effetto serra e rendimenti di efficienza energetica superiori a quelli che possono essere raggiunti con la produzione separata di energia elettrica e calore, liberando disponibilità di fonti energetiche pulite a prezzi competitivi” questa in sintesi la posizione espressa nella dichiarazione (in allegato in versione integrale) sottoscritta da Assocarta e dai firmatari europei sopracitati.
I firmatari sostengono pienamente il nuovo obiettivo climatico al 2030 e l’impegno politico del Green Deal europeo per un’economia competitiva ed efficiente sotto il profilo delle risorse, che nel 2050 non genererà emissioni di gas serra. La cogenerazione è di per sé una soluzione di efficienza energetica estremamente preziosa e a prova di futuro, che può avere un ruolo di primo piano nella transizione verde. Il suo contributo al sistema energetico europeo e agli ecosistemi industriali comprende la sicurezza energetica (cioè l’auto-produzione e l’autoconsumo di energia in sito), l'integrazione del sistema energetico (cioè la flessibilità delle domanda energetica), l'uso circolare dell'energia all’interno del sito e un’alternativa all’acquisto di energia ad alta intensità di carbonio dalla rete.
Il consumo complessivo delle cartiere italiane si è consolidato nel 2020 intorno ai 2,5 miliardi di mc. Grazie agli sviluppi tecnologici la produzione di energia elettrica in cogenerazione è arrivata a soddisfare oltre il 70% del fabbisogno elettrico del settore, che ricorre ad acquisti dalla rete per la sola quota restante.
Per queste ragioni, la direttiva sull'efficienza energetica (EED), che rappresenta il cuore nel quadro regolatorio europeo in materia di energia e clima al 2030, dovrebbe promuovere il ricorso dell’industria alla cogenerazione ad alto rendimento per:
- Garantire la riduzione delle emissioni dell'intero sistema energetico europeo;
Fissare criteri di efficienza energetica per la cogenerazione ad alto rendimento troppo rigidi, come una soglia di emissioni dirette di CO2 inferiore a 270 gr CO2 per Kwh che penalizzerebbe fortemente il parco di cogenerazione sia italiano che europeo.
- Promuovere l'adozione e l'uso efficiente di energie rinnovabili e a basso contenuto di carbonio oggi e in futuro;
- Catturare il reale potenziale di risparmio energetico che l’industria può fornire.
LA COGENERAZIONE IN CIFRE:
In settori trainanti dell’industria sono oggi installati 60 GW di potenza elettrica di cogenerazione ad alto rendimento. Gli autoproduttori industriali cogenerano 192,5 miliardi di kilowattora di elettricità, che equivale al totale dell'elettricità prodotta nei Paesi Bassi e in Belgio messi insieme.
In tutta Europa, la cogenerazione industriale fa risparmiare circa 20 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio: una quantità pari al 5% dell'obiettivo di efficienza energetica del 2020. La stessa tecnologia comporta una riduzione annua di 40 milioni di tonnellate di CO2 a livello europeo. Un dato che è equivalente alle emissioni prodotte da 30 milioni di auto a benzina.
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