CasaPound è per l'Ucraina, Forza Nuova per la Russia di

Questa volta il derby nero si gioca sulla guerra: CasaPound è per l'Ucraina, Forza Nuova per la Russia
di
Claudia Zanella

Sono una sessantina i foreign fighters italiani in questo conflitto e tra questi diversi apparterrebbero alla galassia nera italiana

La guerra in Ucraina divide anche il fronte nero italiano. Secondo il Corriere della Sera sono una sessantina i foreign fighters italiani in questo conflitto e tra questi diversi apparterrebbero alla galassia nera italiana. Ma non tutti si sono schierati dalla stessa parte.

Un derby che vede per l'ennesima volta contrapposti i due gruppi italiani di estrema destra che da anni provano a contendersi la supremazia di area: CasaPound e Forza Nuova.

Dalla parte dell'Ucraina c'è CasaPound, che intrattiene rapporti con il famigerato battaglione di area neonazista Azov. Dalla parte di Putin, che proclama di voler 'denazificare l'Ucraina', c'è, invece, Forza Nuova.

Tra i mercenari neri più celebri che combattono contro l'Ucraina c'è Andrea Palmeri, detto 'il generalissimo'. Già capo ultrà del Lucca combatte nel Donbass da anni. Su di lui pende un mandato d'arresto internazionale: è stato condannato dal tribunale di Genova a cinque anni di carcere perché ritenuto responsabile del reclutamento di mercenari filorussi. Legati a lui nella stessa indagine, ci sarebbero anche Gabriele Carugati detto 'Arcangelo', di Varese, e Massimiliano Cavalleri, detto 'Spartacus', di Brescia.

La galassia neonazista ucraina, invece, ha comprovati rapporti con CasaPound. Oltre agli incontri, sono diversi i camerati italiani che sono andati a condividere l'addestramento e il fronte con le milizie neonaziste in Donbass. Arruolato al fianco del battaglione Azov, negli anni scorsi, c'è stato Francesco Saverio Fontana, detto 'Stan', ex Avanguardia nazionale. E poi Alberto Palladino, detto 'Zippo', condannato nel 2017 per aver aggredito con dei bastoni alcuni militanti del Pd mentre attaccavano dei manifesti a Roma, che è stato avvistato più volte nel Donbass.



Entrambi gli schieramenti non hanno tenuto però una posizione sempre coerente negli anni. Nel 2014, Forza Nuova, prima di passare dalla parte di Putin, ha dimostrato vicinanza, anche con un'accorata lettera del suo fondatore Roberto Fiore, al partito ucraino neonazista Svoboda. Allo stesso tempo il leader di CasaPound, Simone Di Stefano, nel 2017, aveva ammesso la sua simpatia per Putin.


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Estratto da www.lavocedilucca.it/post.asp?id=91604
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