QUALE 8 MARZO?
Di fronte una #società sempre più disgregante che fa lena sull'egosimo, sull'arrivismo, sulla prevaricazione; che impone stereotipi innaturali, canoni di bellezza sempre più alti, obiettivi sempre più inarrivabili e falsi per conquistare un posto d'onore nel calderone del trash mediatico.
Che sventola le sue false #ideologie femministe parlando a vanvera di parità di genere, di tutela della donna facendo, il tutto basato sul patetico cambio di desinenza delle parole maschili e sull'emanazione di leggi inique avvallando una giustizia lenta e per lo più a favore dei carnefici, non possiamo che constatare che la figura femminile è stata per anni denaturalizzata e ridotta ad un oggetto a basso costo alla mercé di chiunque, spogliata del suo più intimo concetto di femminilità, svuotata di ogni suo valore, quei valori naturali coi quali nasce cresce e vive.
Ma esistono #Donne ancora orgogliose di esserlo, fiere di ciò che sono, con una propria dignità per il ruolo che ricoprono, votate sì ai figli e alla famiglia ma allo stesso tempo anche al lavoro e alla Patria.
E proprio a chi oggi, come ieri, è schierata in prima linea, sotto il fuoco nemico, a difesa delle proprie origini, della propria terra e dei suoi confini, vogliamo dedicare l'8 marzo e tuti gli altri 364 giorni dell'anno. A quelle donne siriane, ucraine, del Dombass, palestinesi...che, perseguendo quel alto ideale d'amor patrio, hanno deciso combattere anche imbracciando un fucile fino l'estremo sacrificio.
Donna: culla del mondo, responsabile del destino di un popolo, al servizio di Patria e Famiglia.
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