Il 2 aprile è la Giornata Mondiale della Consapevolezza Dell’autismo istituita nel 2007 dall’Assemblea Generale dell’ONU .
Sono trascorsi 15 anni , ma le problematiche ed i diritti delle persone nello spettro autistico, sono ancora tutti da conquistare.
I disturbi dei soggetti affetti nelle varie branchie dell’autismo, sono caratterizzati da una compromissione qualitativa nelle aree della interazione sociale e della comunicazione ed anche con atteggiamenti ripetitivi di comportamento.
I sintomi e la loro severità sono differenti da persona a persona, per cui i bisogni specifici e la necessità di sostegno diventano variabili e possono modificarsi nel tempo.
In Italia il disturbo coinvolge circa 1 su 77 bambini ed adolescenti ed anche nella nostra provincia di Lucca sono migliaia le Persone interessate.
Questi dati sottolineano la necessità di politiche sanitarie, educative e sociali atte a incrementare i servizi e migliorare l’organizzazione delle risorse a supporto delle famiglie, ad avere nelle scuole un personale didattico adeguato .... ma in realtà viene fatto molto poco ...
Le famiglie con figli autistici, avrebbero bisogno di operatori sanitari, educatori e docenti di sostegno, con un confronto quotidiano , al fine di trovare il modo per elaborare strategie vincenti per raggiungere “l’essere ”, catturare l’attenzione di bambini e ragazzi di un mondo che è difficile da penetrare, ma di cui la società dovrebbe prendersi particolare cura e particolare attenzione per quelli che sono i bisogni educativi speciali.
I ragazzi autistici o affetti da Asperger comunicano e si impegnano, ma il loro mondo è differente, come diverse sono le loro percezioni, la visione della realtà .
Non sono loro ad essere disadatti i, ma siamo noi, sono la carenza di strutture adeguate che a Lucca sono del tutto insufficienti, è la suola, è la società in cui viviamo che non è preparata ad accoglierli , a coinvolgerli . Non vedo un grande sforzo da parte delle Istituzioni Locali, per trovare la chiave giusta, per condividerla a scuola, per fare accogliere e socializzare i ragazzi autistici con i compagni di scuola... ed è molto difficile che un ragazzo definito “normale” faccia amicizia con un ragazzo diverso “autistico”, anzi sempre più spesso i ragazzi autistici vengono bullizzati dai propri compagni di scuola, senza una adeguata attenzione del corpo insegnanti.
I ragazzi con L’autismo hanno bisogno della sicurezza intesa come la possibilità, nel presente, di vivere un’esistenza libera e allo stesso tempo protetta.
Agli autistici come per i loro familiari, bisognerebbe dare una prospettiva per un futuro dignitoso, con un massiccio impegno anche per quando non ci sarà più il rifugio protettivo della famiglia. L’incubo del “dopo di noi”...
Sarebbe necessaria la conoscenza , la formazione dei docenti nella scuola, l’informazione degli operatori, affinché possano rapportarsi adeguatamente con i ragazzi autistici , sapendo che non esiste una cura e che l’autismo è una condizione permanente.
Nela scuola sono necessarie strategie di intervento anche nuove, cucendo addosso ai ragazzi, contatti delicatissimi, non solo didattici ma dal punto di vista umano, quindi anche affettivi, cosa che invece mi risulta quasi del tutto inesistente .
Umberto Franchi
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