L'Incrociatore lanciamissili Moskva è affondato ieri nelle acque del Mar Nero. La brillante operazione, condotta dall'esercito ucraino con missili Neptune riduce ulteriormente la potenza navale russa nel Mar Nero e nel Mediterraneo. Un'eventuale continuazione della guerra da parte della Russia potrebbe portare all'affondamento di altre grandi navi, alterando l'equilibrio di forze nel Mar Nero, ove sempre maggior importanza verrebbe assunta dalla flotta Turca. In caso di riconquista della Crimea da parte dell'Ucraina la flotta russa sarebbe poi sloggiata da Sebastopoli, ove potrebbe trovare posto una nuova potente flotta ucraina alleata della NATO e in particolare degli USA. Vladimir Putin sta costruendo le basi per la distruzione del ruolo storico della Russia nel Mar Nero. I russi sono ancora in tempo per evitare il disastro. Questo potrebbe avvenire solo con la sospensione delle ostilità, con la riconsegna di tutti i territori indebitamente occupati all'Ucraina (Crimea compresa) e con negoziati che portino alla definizione di uno statuto speciale di tipo Sud Tirolese per Crimea e Donbass e una totale smilitarizzazione della penisola. La flotta russa dovrà spostarsi in porti diversi da quelli crimeani. In questo modo la Russia si salverà. In caso contrario la flotta del Mar Nero non potrà che essere distrutta. Il governo russo dovrebbe pensare a quello che fa.
SLAVA UKRAINII
|