50 GIORNI PIU’ UNO
La pace è un’illusione, ormai. C’è solo da capire fino a quando e se resterà una guerra confinata lì, anche se ormai è combattuta molto al di fuori del campo di battaglia vero e proprio. L'Ucraina ha dimostrato di saper resistere, e dunque appare un po''più forte (coraggio, ma anche l'appoggio di intelligence e di armamenti Nato). La Russia appare più debole, o meno forte di quanto apparisse 50 giorni fa. La Nato va forte: c'è la coda per entrare a farvi parte. Gli Stati Uniti vanno alla grande: hanno l'Europa raccolta attorno alla Nato, stanno cercando di trasformare l'Ucraina in una trappola per l’incauto Putin. I negoziati stanno a zero, virgola. Il pacifismo anche. L'opinione pubblica - e l'informazione - europea appaiono pronte a una possibile escalation. 'Vincere', è la parola d'ordine, ormai, dell'Unione Europea, che non si accontenta di respingere l'invasione, ma cosa vuol dire ? Riprendere Crimea e repubblichette del Donbass ? Per bene che vada ci siamo infilati in una guerra civile di confine, senza sapere come e dove uscirne. Per male che vada, meglio non pensarci. Quanto a certezze, restano i numeri, al cinquantesimo giorno: MILITARI RUSSI UCCISI 19.900, fonte Esercito ucraino CIVILI UCCISI 1932, fonte Nazioni Unite CRIMINI DI GUERRA RUSSI sotto investigazione 6482, fonte Procura di Kiev PROFUGHI IN ITALIA 92716 di cui 34223 minori e 10566 uomini
Il Corriere della Sera on line ieri pubblica un articolo sui “fazzoletti bianchi”: «un segno di riconoscimento dell’esercito russo portato sia dai militari che dai civili ucraini nei territori liberati dalla Russia che non hanno paura di essere accusati di collaborare con la Russia». Segue poi la spiegazione del perché (secondo la propaganda russa ndr) occorra imitarli: «È un modo semplice per dichiarare pubblicamente il sostegno per i nostri ragazzi e esprimere solidarietà con i civili ucraini che hanno subìto il fuoco indiscriminato delle forze armate ucraine e dai battaglioni nazionalisti». Nella stessa edizione, c’era una foto da Bucha. Il fazzoletto blu ucraino al braccio del militare. Un altro fazzoletto al braccio della vittima.
TONI CAPUOZZO
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