5 maggio 2022: le “Giornate della legalità” all’ISI Pertini

Gli studenti del Pertini incontrano i vertici della Guardia di Finanza della provincia di Lucca sul tema “Mafia e criptovalute”

“Le mafie non sono più quelle di una volta: alla conquista di nuovi territori e
all’avanguardia nell’uso di nuove tecnologie, dalle criptovalute ai paradisi fiscali”

Proseguono gli appuntamenti delle “Giornate della legalità” all’ISI Pertini: dopo aver incontrato l’attivista e scittore Enzo Infantino (La memoria di Rossella Casini - 21 Marzo), il giornalista Francesco Donnici ( Il caporalato - 26 marzo) e i ragazzi di Libera di Vibo Valenzia (La storia di Giuseppe Valarioti attraverso la testimonianza di Carmela Ferro, sua compagna - 5 aprile), gli studenti del Pertini ospiteranno il 5 maggio il Ten. Col. Vito Di Terlizzi e il Comandante Provinciale della Guardia di Finanza , Col. T. SPEF Marco Querqui per approfondire il tema del Riciclaggio del denaro sporco nelle piattaforme delle criptovalute, in omaggio alle figure dei magistrati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino che sono stati esempio di modernità e vivacità di indagine, essendo stati sempre un passo avanti alle organizzazioni criminali dell’epoca e per questo capaci di tener loro testa. In questo senso è importante mantenere viva la memoria, cercando attivamente la verità dei fatti, insieme ad un’opera di riconoscimento di quelle figure di altissima statura morale che devono costituire l’esempio da seguire per i nostri giovani studenti, e che possano così influenzare positivamente le loro scelte future, ma bisogna anche far conoscere le persone che oggi non subiscono passivamente, ma che con il loro lavoro e impegno contrastano le mafie.


Le criptovalute forniscono quella privacy che da molto tempo le organizzazioni criminali cercavano. Mai più immaginare il boss con la coppola e la lupara, poiché questa è una visione che fa comodo a chi non vuol vedere una realtà ben diversa, fatta di broker specializzati in operazioni di alta finanza, di rampolli di famiglie mafiose che studiano nelle migliori università per specializzarsi ed entrare nei salotti che contano. Non possono essere consentiti questi vuoti normativi sia a livello nazionale che internazionale che non fanno altro che far proliferare il riciclaggio di denaro sporco. Se da un lato abbiamo delle “élite” di operatori specializzati nelle forze dell’ordine italiane, siamo indietro nella supervisione e nella consapevolezza del problema da parte dei governi, che faticano a colmare i vuoti legislativi.

Gli appuntamenti già tenuti e quelli in via di organizzazione partono dal presupposto che bisogna, certamente, fare opera di memoria, ma anche attivare azioni concrete per contrastare organizzazioni sempre più specializzate e più ricche di capitali illeciti e sempre più capaci di corrompere il tessuto economico delle regioni ancora sane. Le iniziative proposte sono, infatti, state finalizzate all’approfondimento della pericolosa evoluzione delle organizzazioni criminali mafiose rispetto alla inquietante realtà che, sulla base dei dati di Libera, di Legambiente e delle Forze dell’Ordine, si palesa sui seguenti temi:

1. riciclaggio di denaro sporco tramite le piattaforme digitali (criptovalute) da parte di organizzazioni come la ‘Ndrangheta;
2. tentativo della criminalità organizzata di intercettare i grossi finanziamenti del PNNR, con rischio conseguente di rendere vane le riforme necessarie per sollevare il Paese dopo la pandemia;
3. capitali mafiosi che, da Roma in su, si sono appropriati di interi settori economici;
4. “terre del fuoco” su tutto il territorio nazionale.

Rendere questi temi oggetti reali da conoscere e contrastare è un compito che non può essere affidato solo alle forze dell’ordine e alla magistratura (che peraltro si trovano ad agire con risorse economiche limitate), ma deve rappresentare uno sforzo collettivo rispetto al quale anche la scuola può essere il tramite di relazioni: scuole, forze dell’ordine, associazioni di volontariato, camere di commercio. Sicurezza e legalità devono essere considerati obiettivi primari per la collettività, e i nostri studenti devono comprendere e far propri i concetti di etica e responsabilità d’impresa, poiché essi stessi saranno imprenditori del futuro.

L’evento conclusivo, in ricordo del trentennale delle stragi Falcone e Borsellino, ospiterà il Prefetto di Lucca, Dottore Francesco Esposito, che incontrerà gli studenti del Pertini nel mese di maggio in data da definire.


Nella speranza e con l’ottimismo che contraddistingue il nostro Istituto, siamo convinti che queste giornate della legalità rappresentino dei semi che saranno raccolti da quegli studenti che vorranno seguire le orme di Falcone, Borsellino e dei tanti eroi di cui è ricca la nostra storia recente.

“Non ho mai chiesto di occuparmi di mafia. Ci sono entrato per caso. E poi sono rimasto per un problema morale. La gente mi moriva attorno”, Paolo Borsellino.

Estratto da www.lavocedilucca.it/post.asp?id=92688
Stampa Post