Sistema Ambiente, Fabio Barsanti attacca dopo il servizio di Striscia la Notizia: “Il Comune dia subito spiegazioni. Raspini se responsabile non può fare il sindaco”
Lucca, 5 maggio - “Lucca ha dovuto subire un’umiliazione a livello nazionale per lo scarico di rifiuti senza alcuna sicurezza nel capannone di San Pietro a Vico di Sistema Ambiente. Un’altra tegola sulla credibilità dell’amministrazione comunale”. Attacca così il candidato sindaco Fabio Barsanti, riferendosi al servizio di Striscia la Notizia che ha messo in luce uno smaltimento irregolare di rifiuti nei capannoni della partecipata comunale.
“Due anni fa i dirigenti di Sistema Ambiente con l’assessore Raspini in testa parlavano di una struttura “sempre più verde, completamente ecosostenibile e a impatto zero”. La realtà è che i lavori sono ancora in alto mare, e nonostante questo il capannone viene utilizzato nel modo che abbiamo dovuto scoprire in televisione. Uno spettacolo imbarazzante e grave - prosegue Barsanti - dove Lucca esce umiliata. Esprimo la mia solidarietà ai lavoratori di Sistema Ambiente, obbligati a lavorare in condizioni di scarsa sicurezza e poi additati quasi come colpevoli dal proprio dirigente”.
“I lucchesi - continua Barsanti - devono sapere prima del voto il ruolo dell’ex assessore all’ambiente Francesco Raspini nella vicenda: se ha responsabilità non potrà aspirare a fare il sindaco di Lucca. Insieme all’attuale assessore Simi devono rendere conto alla cittadinanza: li vogliamo ascoltare con il sindaco Tambellini, sulla carta responsabile della salute dei cittadini. Le immagini riportate in tv aprono infatti forti dubbi sulla contaminazione dell'area”.
Barsanti, candidato sostenuto da Difendere Lucca, Centrodestra per Barsanti e Prima Lucca-ItalExit, chiede spiegazioni anche degli avvisi di garanzia giunti nei mesi scorsi ai vertici di Sistema Ambiente. “Avvisi di garanzia stranamente usciti dalle cronache e su cui la giunta uscente non ha mai ritenuto di fare chiarezza in Consiglio comunale. Stanno venendo al pettine troppi nodi del governo fallimentare del centrosinistra, che sia lo scandalo rifiuti o i 600mila euro che il Comune è stato condannato a pagare per i lavori alla ex Manifattura. Cose che Tambellini si è dimenticato di mettere sul suo bilancio di fine mandato”.
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