Bedini (Lucca Futura): perché Pardini snobba il patrimonio culturale presente nelle periferie?

Bedini (Lucca Futura): perché Pardini snobba il patrimonio culturale presente nelle periferie?

In un post pubblicato il 12 maggio sulla pagina ufficiale di Lucca 2032 - Mario Pardini, vengono bollate come “risibili” le proposte fatte dal sottoscritto qualche giorno fa, riportate da La Nazione di Lucca, per trovare strategie per incanalare i flussi turistici anche sulle periferie e aumentare così l’offerta turistica e, di conseguenza, la presenza di visitatori in tutto il territorio lucchese anche in bassa stagione. Una delle tante proposte era stata quella di puntare sul turismo di prossimità e slow incentrato sul tema della sostenibilità, sponsorizzando e rendendo attrattivi alcuni dei tanti tesori presenti nelle frazioni del comune come le pievi romaniche longobarde, magari contribuendo a creare un circuito che coinvolgesse i cittadini che con grande spirito di iniziativa, si sono già attivati per valorizzare il loro territorio. “Proposte risibili – si legge nel post – come le visite guidate delle pievi romaniche longobarde presentate come piano di rilancio turistico del territorio”.

Uno schiaffo non al sottoscritto, ma a tutte le cittadine e i cittadini della Brancoleria, per fare un esempio, che si adoperano con grande passione e amore per promuovere il loro territorio e per garantire l’accesso con visita guidata a quel gioiello dell’arte medievale che è la pieve di San Giorgio di Brancoli, edificata nel 767 su un tempio romano dedicato ad Apollo e che ha assunto l’aspetto odierno grazie a Matilde di Canossa e all’allora vescovo di Lucca Anselmo da Baggio, futuro papa Alessandro II e che custodisce, tra le altre cose, il ritratto di Matilde scolpito nell’ambone. I loro sforzi, a quanto pare, sono “risibili” per il candidato del centrodestra e la pieve non è poi così attrattiva. E questo vale anche per gli abitanti di Gattaiola o di Santa Maria del Giudice o di Arliano, per citarne solo alcuni. Nella visione di Lucca 2032 per il rilancio della cultura e del turismo, a quanto pare, questi luoghi non sono contemplati e non hanno nessun valore strategico nel rilancio post-pandemia. Meglio la massificazione del turismo con una permanenza media sul territorio di circa mezz’ora per visitatore, forse.

Per fortuna, i numeri e gli studi di settore raccontano una realtà molto diversa.

Innanzitutto, c’è da dire che il turismo di massa guida la crescita economica di una città d’arte in una direzione che non sarebbe totalmente soddisfacente e in linea con le aspirazioni di Lucca.

Questo non significa demonizzare questo tipo di turismo, ma dobbiamo smettere di inseguire modelli del passato. Invece, dobbiamo essere bravi a capire e intercettare le nuove tendenze ed essere lungimiranti. In questo i numeri ci vengono in aiuto, per esempio i risultati di uno studio su Google Destination Insights presentati alla BTO di Firenze dello scorso novembre, ci dicono che già prima della pandemia si registrava una forte crescita per il turismo di prossimità e il turismo slow legato alla tematica della sostenibilità. Secondo gli analisti, questo tipo di turismo sarà la chiave del successo su scala mondiale: vediamo che per l’83% dei viaggiatori le tematiche di sostenibilità e turismo slow sono fondamentali nella scelta delle destinazioni e che la pandemia ha accelerato il trend tanto che il 61% dei viaggiatori dichiara di essersi sensibilizzato a queste tematiche proprio a causa della pandemia.

In un report del CNR intitolato “Dalla crisi alle opportunità per il futuro del turismo in Italia”, pubblicato a maggio 2020, si legge: “in un mercato già orientato, in buona parte, alla prossimità, si accentuerà questo aspetto con un forte aumento di escursioni dalle vicine località di residenza […]. Oltre a stimolare la fedeltà dei clienti abituali, gli operatori del settore dovranno guardare a nuovi target […] sarà opportuno definire un focus sui turisti di prossimità […]”.

E ancora, secondo un’indagine di Fondazione UniVerde riportata anche sul Sole 24 Ore del febbraio 2022, i viaggi saranno sempre più sostenibili, per il 74% degli italiani questa è la forma di turismo più sicura e l’84% la vede come un’opportunità di sviluppo economico.

Insomma, la chiave vincente per far crescere il turismo a Lucca è aumentare l’offerta e considerare il centro storico come il miglior biglietto da visita ma rendendo le frazioni protagoniste con percorsi d’arte, culturali, paesaggistici, enogastronomici sempre più strutturati e attrattivi che coinvolgano gli abitanti e che rendano l’esperienza del turista a Lucca unica e irrinunciabile.

Estratto da www.lavocedilucca.it/post.asp?id=92927
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