Un compleanno e due funerali

Oggi il Cedro del Libano del Giardino Botanico ha compiuto 200 anni. Un’età che non hanno potuto raggiungere i due Cedri del Libano di piazzale Aldo Moro tagliati nonostante il progetto definitivo approvato dalla Giunta ne prevedesse la conservazione. Questi due alberi avevano oltre quaranta anni e sono stati difesi fino all’ultimo dalla cittadinanza attiva di San Concordio che per tutta risposta si è vista, per alcuni di loro, recapitare una citazione in tribunale. La vicenda dei quartieri (a)social a San Concordio infatti ha toccato una vetta altissima dell’incapacità di questa amministrazione nella gestione dei finanziamenti pubblici. Il progetto definitivo è stato sviluppato in appena dieci giorni, nell’imminente scadenza dei termini concessi dalla Presidenza del Consiglio a causa dell’incapacità organizzativa, con buona pace della partecipazione della Cittadinanza, rimasta lettera morta o peggio ancora. La stessa approvazione della progettazione definitiva è stata caratterizzata da anomalie per elaborati incompleti, stando a quanto riportato in atti, e il risultato è stato una sequenza di varianti culminate con la distruzione dei due Cedri del Libano, del Parco della Montagnola e di parte della resede scolastica dell’istituto comprensivo di San Concordio.

Questa amministrazione porta la colpa di non aver saputo utilizzare i finanziamenti concessi dallo Stato per la ricucitura dei quartieri con la valorizzazione delle aree verdi; si doveva trattaredi “messa in sicurezza” delle aree verdi ed è finita ignobilmente in una ennesima colata di cemento e di distruzione delle poche aree a verde del quartiere. Ma la cosa più incredibile è la richiesta danni da parte dell’Amministrazione a quattro cittadini di San Concordio rei di aver denunciato, a loro dire, le irregolarità del progetto dei quartieri (a)social e nonostante ci siano più di una ragione per sostenere che tutto il progetto sia viziato da gravissime irregolarità. Ed è singolare che coloro che fanno parte di questa amministrazione e si ricandidano, ritenendo Lucca una cosa “loro”, non trovino di meglio che raccontare questa citazione come “privata”, dimenticando l’azione pubblica, oppure relegandola ad “interessi particolari” nonostante la protesta abbia riguardato aree a verde pubbliche ad uso di tutti i cittadini.

Domani Raspini sarà al parco saharawi a San Concordio con sua claque, nell’ambito del giro per le frazioni; eviti di cercare i servizi igienici che ancora mancano grazie alla frettolosa inaugurazione tempo fa, così come l’acqua ad uso degli orti che ancora non si possono fare; ma si sa, fa tutto parte della narrazione di questa campagna elettorale: non parlare dei fallimenti di questa amministrazione di Tambellini-Raspini ma raccontare di quanto sarà bella la prossima sempre di Raspini. Dopo la cerimonia al parco Saharawi un consiglio: faccia tappa al piazzale Aldo Moro così potrà fare una orazione funebre per i due Cedri del Libano che avete tagliato dopo oltre quaranta anni della loro vita.

Massimo Viviani – Lista Civile.

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Estratto da www.lavocedilucca.it/post.asp?id=93018
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