Prosegue con successo la mobilitazione della Cgil Lucca, impegnata in una serie di assemblee territoriali aperte volte ad individuare e discutere le priorità di intervento in vista della manifestazione nazionale del 18 giugno, a Roma. Dopo la buona riuscita del convegno sulle zone di Mediavalle e Garfagnana di questo martedì, si è avuta una partecipazione addirittura maggiore nell’assemblea di Lucca e della Piana, svoltasi venerdì mattina alla Pia Casa.
Oltre 100 persone, tra rappresentanti delle amministrazioni, tra cui il vice sindaco Giovanni Lemucchi, e delle associazioni, oltre che a segretari e delegati aziendali della Cgil, hanno animato il dibattito sui punti cardine della mobilitazione a livello nazionale, nata per fare fronte ad una situazione di crisi sociale ed economica ulteriormente inasprita dallo sviluppo del contesto internazionale.
Tra i punti fermi del sindacato interventi e appelli in favore della pace in Ucraina. In questo ambita è stato ulteriormente ribadita la contrarietà all’aumento delle spese militari. Risorse che sarebbero meglio sfruttate se destinate ad altri settori, maggiormente bisognosi di finanziamenti.
Tra questi torna più che mai attuale il tema della lotta alla disoccupazione e alla precarietà che, come dimostrato dagli studi sulle nuove assunzioni, sembra stia diventando sempre più il paradigma di riferimento del mercato del lavoro. Si è poi parlato di miglioramento della qualità del lavoro, in termini di salario, sicurezza e diritto alla formazione permanente. In merito è stata nuovamente avanzata la proposta di una riduzione dell’orario di lavoro a parità di stipendio, secondo il motto del “lavorare meno e lavorare tutti”.
Non meno importante la discussione su welfare e stato sociale, che in un momento così difficile necessitano di rinnovarsi, tornando a porre al centro degli interventi lavoratori e pensionati. È stata quindi espressa la necessità di un aumento dei finanziamenti per trasporto ed istruzione pubblica, sanità e ricerca, ma anche la realizzazione di ulteriori sostegni strutturali, che tutelino le fasce di popolazione più deboli, assieme ad una riduzione del cuneo fiscale specificamente mirata. Per questo genere di provvedimenti saranno necessarie risorse economiche che potrebbero essere trovate con un ulteriore scostamento di bilancio, un contributo di solidarietà straordinario sulle grandi ricchezze, la tassazione degli extra-profitti e una riforma fiscale realmente progressiva e redistributiva.
Al centro della discussione anche il bisogno di uno Stato che sia attivamente partecipe nella pianificazione delle politiche industriali, culturali e di una transizione ecologica che non gravi sulle spalle dei lavoratori.
Da questi temi generali, nel corso dei numerosi interventi, si è arrivati a discutere dei riflessi che si possono vedere sul territorio locale, tra cui spiccano precarietà, sanità, nuova povertà e lavoro stagionale.
L’evento si è poi concluso con un ulteriore invito alla partecipazione alla manifestazione del 18 giugno, tappa fondamentale per la lotta al superamento tanto del periodo di crisi quanto di un modello di sviluppo ormai antiquato.
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