Piccola routine segreta, e ancora una volta lui mi prese con gli artigli. La mia voce divenne fioca, sul mio viso lampi di paura e ostilità.
Boccheggiavo nuda in una morbida poltrona. Forse niente d’importante. Le gambe divaricate, ma questo a lui non bastava, mi fece girare, non aveva paura della galera.
Che fosse un gigantesco inganno? Forse! O forse un folgorante esempio di anime ambigue e allucinate.
Ampi recinti, numerosi recessi, pareti massicce e un forte sentore di disgusto e di tedio.
Monotonia! Sensazioni stampate nella memoria. Ombre grigie, deboli ricordi e stregonerie.
Poi tirò su una boccata dal suo sigaro, e…….mi penetrò selvaggiamente! Provai una fitta tremenda. Era pazzo! Era assolutamente pazzo, ma io ero pazza di lui! Ero più pazza di lui!
Pentirsi? Indubbiamente era meglio pentirsi che essere perdonati.
ANGELICA C.
Anonimo - inviato in data 12/12/2011 alle ore 19.20.06
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commenti
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- Angelica - da Anonimo - inviato in data 15/12/2011 alle ore 12.14.27
Però... !!! Non mi dispiace. Continui per favore, mi piace leggerla.
Lucense
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- angelica - da Anonimo - inviato in data 14/12/2011 alle ore 8.16.09
a caldo ti avevo mandato un commento che si è perso nella notte del web. poesia forte, a mio giudizio poco 'angelica', ma molto bella. semplice ma geniale il finale. brava pasquino
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- poesie - da Anonimo - inviato in data 12/12/2011 alle ore 22.41.55
Guardo il cielo stellato e vedo un piccolo lumicino molto lontano , penso; lì vive il mio amore perduto. I rimpianti affiorano ogni giorno ed il tormento, per non aver vissuto il mio amore terreno, e per non aver detto cose giuste, mentre dalla mia bocca uscivano cose malsane. Solo quando l'amore è perduto per sempre ti accorgi di quanto ti manca.
Santippe a Socrate
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