«Maria Luisa di Borbone e il Porto di Viareggio»: è stato pubblicato il libro edito dalla Fondazione BML, curato da Eleonora Prayer in collaborazione con monsignor Giovanni Scarabelli, Cosimina Aversa, Pietro Paolo Angelini e Alessio Baldini. «Il libro che vede oggi la luce – spiega nella prefazione monsignor Scarabelli - si propone come significativa memoria scritta dei personaggi, degli eventi e delle decisioni che portarono la nostra Città a vivere un’esperienza unica ed esaltante della marineria mondiale. Qui si dà conto di quanto è stato realizzato dagli studenti del Nautico Artiglio che hanno effettuato una approfondita e puntuale ricerca sulla storia del porto di Viareggio dalle origini ad oggi». «Il volume – spiega Pietro Paolo Angelini - è una ricca testimonianza di ricerca dell'identità e della memoria sulla storia non lontana di Viareggio che Maria Luisa di Borbone seppe rifondare negli anni 1820 come porto, sede della cantieristica e del turismo balneare. Mi rallegro per il bel lavoro che testimonia la dedizione della dirigente Nadia Lombardi e la passione dei docenti dell'Artiglio». L’autrice Eleonora Prayer, giornalista e docente fino all’anno scorso al Nautico, oggi al Liceo Scientifico Barsanti e Matteucci, da subito è stata colpita dall’importanza della figura della duchessa di Lucca e questo l’ha portata ad approfondire la propria conoscenza sull’infanta di Spagna e su tutto ciò che riguarda la storia del porto di Viareggio, immergendosi, insieme ai suoi studenti in ricerche su testi e documenti storici. «Il porto di Viareggio – commenta la Prayer - deve tanto a Maria Luisa di Borbone che è stata duchessa di Lucca, Infanta di Spagna e regina d’Etruria, ma prima di tutto è stata una madre, una moglie, una donna coraggiosa e tanto lungimirante da aver pensato ad un progetto che con l’andare dei secoli ha portato lo scalo viareggino ad essere così come oggi lo conosciamo. Tengo a ringraziare per questa opportunità la Fondazione Bml, l’Ufficio scolastico provinciale ed in particolar modo Catia Abbraciavento, la preside Nadia Lombardi e quanti hanno collaborato alla stesura del volume. Un ringraziamento più che dovuto va al Museo della Marineria e alla Capitaneria di Porto». «Questo libro – dichiara Cosimina Aversa, vicepreside al Nautico che ha curato anche la ricerca fotografica del testo - è stato un'iniziativa portata avanti nella piena collaborazione dei partecipanti, i quali hanno con costanza, passione e dedizione reso fruibile e più 'vivibile' al lettore una figura a volte poco considerata ma molto importante oggi per Viareggio e il suo porto». «Studiare la storia del nostro porto – dice Alessio Baldini, ex studente del Nautico - è stato importante anche perché è fondamentale la storia della nostra città. La Viareggio che vediamo oggi ritrova le origini anche nell'operato di Maria Luisa. Si dice sempre che per sapere dove vogliamo andare bisogna aver presente da dove veniamo. Ecco, grazie a questo libro ho potuto scoprire e comprendere dove la mia città affonda le proprie radici».
Redazione - inviato in data 01/07/2021 alle ore 19.36.42
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