Nell’avvicinarsi del 21 Marzo, Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, nell’Istituto N. Machiavelli di Lucca, Giuliano Guazzelli, Maresciallo dei Carabinieri originario di Gallicano, riemergerà dalle parole e dai ricordi di Riccardo, uno dei suoi tre figli, in collegamento online da Agrigento, dove suo padre fu ucciso il 4 aprile 1992.
--------- foto dell'aprile 2015
Giuliano Guazzelli, trasferito da giovanissimo carabiniere, nel 1954, da Gallicano in Sicilia, pur conservando i legami con la sua terra di origine, aveva formato lì la sua famiglia e, in anni di indagini tra Palermo e Agrigento, tanto determinato nella ricerca dei latitanti da essere soprannominato “il mastino”, divenne un esperto del fenomeno mafioso e dei rapporti tra mafia, politica e affari. In particolare, si occupò della cosiddetta 'Stidda', organizzazione parallela e talvolta in competizione con Cosa Nostra nell'agrigentino: così, quando fu ucciso a colpi di kalashnicov, mentre era a bordo della sua auto sulla strada Agrigento-Porto Empedocle, il suo omicidio all'inizio fu attribuito alla Stidda, per essere poi definitivamente ricondotto a Cosa nostra.
Il Presidio di Libera, intitolato al Maresciallo Giuliano Guazzelli in quanto vittima originaria della Lucchesia, ringrazia l’Istituto N. Machiavelli, con il quale ha organizzato l'incontro, nelle persone della Dirigente prof.ssa Mariacristina Pettorini e della prof.ssa Rossella Manco, molto attiva sul tema dei diritti e su quello delle mafie, che, anche quando non sparano, per molteplici vie a partire dalla corruzione, lucrano e si espandono a danno del bene comune e dei diritti, in particolare, quelli dei più deboli nella nostra società.
Redazione - inviato in data 10/03/2021 alle ore 19.08.36
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