Matteo Giuggioli è il vincitore della sesta edizione del «Premio Rotary Giacomo Puccini Ricerca 2021» con il progetto dal titolo: «Questo è il bacio di Tosca!». La rappresentazione della violenza nelle opere di Giacomo Puccini.
La commissione, composta da Arthur Groos (Presidente), Vittorio Armani, Virgilio Bernardoni, Gabriella Ravenni, Michele Girardi, Carlo Lazzarini, Liban Varetti, Gianpaolo Mazzoli, dopo una comparazione tra i progetti ritenuti meritevoli di considerazione, ha ritenuto di premiare il progetto di Giuggioli.
Il vincitore è stato annunciato questa mattina (mercoledì 22 dicembre, 163° anno dalla nascita di Giacomo Puccini) dal vicepresidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca Raffaele Domenici, Liban Varetti e Vittorio Armani per il Rotary Club Lucca, dal presidente del Centro studi Giacomo Puccini Gabriella Biagi Ravenni.
Matteo Giuggioli ha conseguito il dottorato di ricerca in musicologia e scienze filologiche nell’Università di Pavia (Cremona) con una dissertazione dedicata a forma, stile, espressione nei quintetti per archi di Luigi Boccherini. Già attivo nelle università di Tours, Zurigo e Francoforte sul Meno, attualmente è assegnista di ricerca nel Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università degli Studi di Ferrara. Le sue pubblicazioni vertono prevalentemente sulla musica strumentale italiana ed europea tra Settecento e primo Ottocento e sulla musica per film. È direttore di «Boccherini Online», rivista musicologica del Centro studi Luigi Boccherini di Lucca e condirettore del «Bollettino del Centro rossiniano di studi». È tra i curatori del terzo tomo dell’Epistolario di Puccini (Edizione Nazionale delle Opere di Giacomo Puccini).
La celebre esclamazione che Tosca pronuncia nel pugnalare Scarpia, richiamata nell’apertura del titolo di questo progetto di ricerca, è uno dei momenti, nell’ambito del melodramma pucciniano, in cui la presenza della violenza è particolarmente scoperta. Questo progetto di ricerca si propone di esaminare in modo approfondito e ad ampio raggio la rappresentazione di azioni violente e di atteggiamenti violenti nelle opere di Puccini, ravvisando nel tema della violenza un elemento, per quanto problematico, di rilievo nel mondo dei melodrammi pucciniani, il cui approfondimento è utile ad arricchire e consolidare la comprensione di quel mondo. Questo però solo a patto che tale principio venga adeguatamente contestualizzato e interpretato, attraverso una rigorosa indagine storico-critica che sappia coordinarsi e cogliere nessi essenziali tra storia del melodramma, storia della letteratura e delle arti e storia delle idee. Se focalizzato appropriatamente, il tema della violenza, così come emerge attraverso le forme della rappresentazione operistica nel melodramma pucciniano, potrà inoltre rivelarsi una delle chiavi per andare al cuore dell’approccio di Puccini, attraverso le sue opere, alle istanze della modernità, un percorso, quest’ultimo, originale e di assoluto valore estetico, storico e culturale.
La commissione ha preso atto con soddisfazione del numero elevato di progetti pervenuti (22 in tutto), dell’internazionalità dei partecipanti, dell’alto livello di molti dei progetti e della diversità degli approcci proposti.
Arthur Groos, socio fondatore e membro del Comitato scientifico del Centro studi come presidente della commissione, ringrazia il Rotary Club di Lucca per aver riattivato il Premio Rotary Giacomo Puccini Ricerca: «Per me, l’unico straniero in questa commissione, ci sono due motivi per ringraziare. Il primo è personale: mio padre fu per decenni membro del Club Rotary della California del Sud, che ha sempre offerto borse di studio a studenti promettenti (una volta fui anch'io fra di loro). Il secondo è più importante. Ci sono tanti Lucchesi nel mondo, e ci sono milioni di Pucciniani. Con questo premio il Rotary Club offre un segno prezioso dell’importanza della musica italiana per la cultura mondiale».
La commissione all’unanimità ha segnalato come meritevoli di menzione speciale i progetti di Federica Marsico L’incontro di due talenti teatrali: Puccini nella lente di Bussotti e Naomi Matsumoto ‘Japan and Madama Butterfly: Translating Cultures’.
Notizie sul «PREMIO ROTARY GIACOMO PUCCINI RICERCA» Sul modello di quanto realizzano da anni a Parma l’Istituto nazionale di studi verdiani e il Rotary Club di Parma, il Centro studi Giacomo Puccini ha istituito nel 2005, d’intesa con il Rotary Club di Lucca e la Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, il «Premio Rotary Giacomo Puccini Ricerca», da assegnarsi ad uno studioso, di qualsiasi nazionalità, che intenda svolgere ricerche di argomento pucciniano. Scopi del Premio sono l’ampliamento della ricerca e il reclutamento di nuove leve fra gli studiosi pucciniani. Nel 2021 il bando è stato emanato in ottemperanza al nuovo protocollo d’intesa e al nuovo regolamento ridefiniti a fine 2019. In particolare l’arco temporale della ricerca è stato esteso a tre anni e sono stati previsti step intermedi per garantire la consegna nei tempi previsti e di conseguenza la tempestività della pubblicazione.
Gli esiti del premio sono stati finora:
2006, Riccardo Pecci, Puccini, il ‘principe reale’, e Catalani, il ‘pertichino’. Consonanze e dissonanze di due lucchesi alla corte di Verdi.
Volume pubblicato: Riccardo Pecci, Puccini e Catalani. Il Principe reale, il pertichino e l'«eredità del Wagner». Premio Rotary Giacomo Puccini Ricerca, 1, Firenze, Olschki,2013.
2008, Arman Schwartz, Puccini’s Soundscapes: Geography and Modernity in Italian Opera. Volume pubblicato: Arman Schwartz, Puccini’s Soundscapes. Realism and Modernity in Italian Opera. Premio Rotary Giacomo Puccini Ricerca, 2, Firenze, Olschki, 2016
2010, Suzanne Scherr, Tempo in the Operatic Works of Giacomo Puccini.
Progetti segnalati: Matteo Giuggioli, Ricezione e traduzione audiovisiva del melodramma pucciniano: Madama Butterfly in film; Vincenzina Ottomano, Il monologo come strategia narrativa: Giacomo Puccini e l’estetica del dramma moderno.
2014, Federico Fornoni, Scene di seduzione nell’opera italiana del secondo ottocento: da «Rigoletto» a «Madama Butterfly».
Consegnato all’editore in II bozze: Federico Fornoni, L’opera a luci rosse. Seduzione e sessualità nel melodramma del secondo Ottocento (Centro Studi Giacomo Puccini. Premio Rotary, vol. 3), Firenze, Olschki, 2021.
2016, la commissione del «Premio Rotary Giacomo Puccini Ricerca ha ritenuto di non assegnare il premio.
Presentazione del progetto vincitore «Questo è il bacio di Tosca!». La rappresentazione della violenza nelle opere di Giacomo Puccini
La citazione, in apertura del titolo di questo progetto di ricerca, della celebre esclamazione che Tosca pronuncia nel pugnalare Scarpia, difendendosi dalla brama sessuale di quest’ultimo, che si avventa su di lei dopo averla costretta con il ricatto a concedersi a lui, allude a uno scorcio operistico nell’ambito del melodramma pucciniano, facendo riferimento non alla sola uccisione di Scarpia, ma all’intero secondo atto di Tosca, in cui la presenza della violenza è particolarmente scoperta. Questo progetto di ricerca non si snoda però intorno a questo singolo spunto e neppure si indirizza allo studio esclusivo di Tosca quale opera pucciniana costellata di molteplici e multiformi manifestazioni della violenza che incidono in modo determinante sull’asse tematico del dramma e si ripercuotono con altrettanta forza sulla creatività musico-teatrale di Puccini.
Il presente progetto si propone di esaminare in modo approfondito e ad ampio raggio la rappresentazione di azioni violente e di atteggiamenti violenti nelle opere di Puccini, ravvisando nel tema della violenza un elemento, per quanto problematico, comunque rilevante nel mondo dei melodrammi pucciniani, il cui approfondimento, non ancora avvenuto in maniera specifica e sistematica negli studi, può rivelarsi utile ad arricchire e consolidare la comprensione di quel mondo. Questo però solo a patto che tale principio, difficile da maneggiare in sede critica per le implicazioni negative di ordine estetico, culturale, etico che lo contrassegnano e che si ripercuotono pericolosamente sulla percezione del compositore e della sua opera, venga adeguatamente contestualizzato e interpretato, sulla scorta di una rigorosa indagine storico-critica che sappia coordinarsi e cogliere nessi essenziali tra storia del melodramma, storia della letteratura e delle arti e storia delle idee.
Se focalizzato appropriatamente secondo questa prospettiva il tema della violenza, così come emerge attraverso le forme della rappresentazione operistica nel melodramma pucciniano, potrà rivelarsi anche una delle chiavi per andare al cuore dell’approccio di Puccini, attraverso le sue opere, alle istanze della modernità, un percorso, quest’ultimo, originale e di assoluto rilievo estetico, storico e culturale, pressoché autonomo rispetto alle vie del modernismo novecentesco. Il presente progetto di ricerca si propone di offrire un contributo consistente anche su questo fronte.
Animata da tali premesse, l’indagine si concentrerà sui modi in cui il tema della violenza si manifesta all’interno delle opere di Puccini volendo comprendere l’impatto di questo tema sul loro assetto drammatico-musicale e se ci siano delle specificità di Puccini nel trattarlo attraverso le risorse della drammaturgia musicale. Attorno a questa linea di studio principale, come termine di confronto e a sostegno di essa, la ricerca sviluppa tre filoni contestuali, dedicati rispettivamente ai modi della rappresentazione della violenza nei melodrammi di operisti immediati predecessori e contemporanei di Puccini, nelle opere letterarie in prosa e in versi, nonché dal teatro di parola dell’epoca di Puccini, alle tracce del discorso coevo sul tema della violenza e della sua rappresentazione nel melodramma e in particolare nel melodramma pucciniano che si possono reperire negli scritti attraverso i quali prende vita la prima, contrastata, ricezione critica delle opere di Puccini.
Redazione - inviato in data 22/12/2021 alle ore 15.08.40
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