Il 23 marzo scorso ''Il Fatto Quotidiano'' di Travaglio e Padellaro, con un articolo a pag 4-5 del generale Fabio Mini, si è fatto palese megafono della propaganda imperialista del nuovo Zar Putin.
L'articolo, corredato da foto circa le atrocità commesse dai russi che lo rendono se possibile ancora più odioso, è infatti un'analisi del conflitto russo-ucraino con relative conclusioni di carattere storico, politico e militare che sono in ultima analisi parte integrante della narrativa propagandistica del Cremlino.
Secondo il generale Mini (già comandante della missione KFOR in Kosovo dal 2002 al 2003), che cita studi di Jacques Baud, ex colonnello svizzero, oggi saggista filorusso e di altri studiosi, la genesi della criminale invasione russa dell'Ucraina e la ferocia nazista di Putin sono in realtà da ricercarsi da un lato nelle colpe dell'Occidente e dell'allargamento della Nato ad est e soprattutto del fragile e corrotto governo di Kiev filoccidentale.
Governo che, fin dal 2014, avrebbe fatto di tutto per amplificare il conflitto interno con i separatisti del Donbass chiedendo l'intervento dell'Occidente, della Nato e di mercenari di ogni risma e colore, anche nazisti, scavalcando le stesse forze armate ucraine, considerate ''poco affidabili'' e diventate dal 2014, dopo i fatti di Maidan e i massacri a Odessa e in Donbass, succubi ''di regimi che non si fidano di esse, che deliberatamente le abbandonano e si rivolgono alla componente paramilitare per l'ordine interno'', che avrebbero avuto mano libera per massacrare i separatisti ad est ''dopo aver trasformato piazza Maidan in una trappola per migliaia di cittadini incluse le forze regolari di polizia'', per potersi poi rivolgere alla Nato ''per rendere le sue forze armate (dell'Ucraina) più presentabili'', rafforzando così però le stesse milizie paramilitari.
Insomma la tesi di Putin secondo il quale un governo nelle mani dell'Occidente avrebbe fatto il male dei russi e degli stessi ucraini per mezzo di mercenari nazisti, scatenando quindi la sua reazione che non sarebbe un atto dovuto al suo imperialismo, contrapposto all'imperialismo Usa-Ue-Nato, ma in ultima analisi una conseguenza legittima delle azioni compiute dall'imperialismo dell'Ovest, dal governo fantoccio di Kiev e dai paramilitari.
Mini giustifica la politica imperiale del nuovo Zar già dal 2014 quando ha ''invaso la Crimea senza sparare un colpo, per mettere in sicurezza la base navale di Sebastopoli'', lasciando intendere in questo caso che gli imperialisti Usa e Ue non hanno mosso un dito per la Crimea, né sono disposti a farlo per gli ucraini oggi se non nell'ottica di distruggere la Russia, tant'è che nella sua delirante ricostruzione propagandistica è proprio con la ''scusa'' della Crimea che a Putin vengono comminate sanzioni pesanti, ma appunto in funzione antirussa e non per difendere le popolazioni civili, tanto che all'epoca ''alla popolazione russa della Crimea viene tagliata l'acqua'' e, dunque anche qui, in fondo l'invasione della Crimea, sarebbe legittima e frutto di una politica ''difensiva'' e non imperialista da parte di Putin.
E ancora, secondo Mini, concausa della guerra odierna sarebbe il finanziamento, a partire dal 2018, di un miliardo di dollari da parte degli imperialisti occidentali alle forze armate ucraine e ai mercenari, in gran parte schierati a sud, nella zona di Dnipro, con l'obiettivo di difendere gli interessi degli oligarchi ucraini produttori di armi, poiché in quella zona vi è la massima concentrazione di fabbriche per la loro produzione.
Sta di fatto che per Mini e soci è dunque per colpa solo dell'imperialismo dell'Ovest se Putin ha prima riconosciuto, per ''ragioni difensive'', il Donbass nel 2018 e poi invaso l'intera Ucraina, pur immaginando le forti sanzioni imposte alla Russia, che però non lo avrebbero fatto desistere dalla necessità di ''mettere in sicurezza il territorio russofono del Donbass e trasformare l'Ucraina in un Paese neutrale'', lasciando intendere dunque per il bene dei russofoni e degli stessi ucraini, dando il via alle operazioni di ''demilitarizzazione e denazificazione'', cioè la distruzione delle forze armate ucraine stesse, dei battaglioni di mercenari antirussi e altri obiettivi che gli imperialisti occidentali definirebbero ''mirati'', tacendo vergognosamente della ferocia nazista contro la popolazione civile portata avanti dall'esercito russo, nè più né meno come avviene nei riguardi della ferocia scatenata contro i popoli e le nazione oppresse dall'imperialismo dell'ovest sui mass media ad esso asserviti.
Il suo delirante articolo, falsificatore della realtà dei fatti, si spinge nella seconda parte a giustificare passo dopo passo le azioni militari dell'esercito russo nel tentativo goffo e ridicolo, se non ci fosse da piangere, di giustificare il sanguinario Zar del Cremlino, del quale, ed è cosa abituale da parte dei mass media occidentali, non viene ricordato il suo atavico odio anticomunista verso Lenin e Stalin e la giusta politica dell'autodeterminazione dei popoli.
Si cerca poi di ridimensionare la collera popolare ucraina e la resistenza contro i russi spiegando come i soldati russi si siano concentrati sulle campagne e non sulle città (perché ''voraci di truppe'') arrivando ad affermare che ''è strumentale l'idea che la Russia abbia cercato di impadronirsi di Kiev per cercare di uccidere Zelensky, è un'idea che viene tipicamente dall'Occidente: è quello che esso ha fatto in Afghanistan, Iraq, Libia e che voleva fare in Siria con l'aiuto dello Stato Islamico. Ma Putin non ha mai voluto abbattere o rovesciare Zelensky, anzi sta cercando di mantenerlo al potere e spingerlo a negoziare circondando Kiev''.
Addirittura per negare le evidenti difficoltà dell'esercito russo dovute alla gloriosa resistenza del popolo e dell'esercito ucraini, Mini e il citato Baud arrivano a magnificare mussolinianamente le brillanti vittorie dell'esercito russo, la cui offensiva sarebbe ''un esempio nel suo genere:in sei giorni i russi hanno conquistato un territorio grande come il Regno Unito, con una velocità di avanzata superiore a quella della Werhmacht nel 1940'' (ops! ecco che viene fuori il modello nazista della ''guerra-lampo'' al quale si è ispirato Putin, fra l'altro sbagliando clamorosamente i suoi conti).
Il fatto è che specie in guerra la lingua batte dove dente duole, dunque il rallentamento ''voluto'' delle truppe di Putin si trasforma qualche riga più giù in un attacco velenoso e senza precedenti nei confronti della causa dell'effettivo ridimensionamento dell'avanzata russa:la Resistenza. ''I nostri media (occidentali ndr) divulgano un'immagine romanzata della resistenza popolare.”
Mini e Baud mentono sapendo di mentire, senza riuscire a coprire la realtà dei fatti, cosa peraltro impossibile.
L'articolo si conclude con la conferma dell'uso dei droni da parte dei russi e con la negazione di problemi di rifornimento da parte delle truppe di Putin, spiegano gli ex militari e ''studiosi'', anche perché sarebbero per la Russia facilmente risolvibili, specie attraverso la Bielorussia del sodale Lukashenko.
Un articolo vergognoso, ripetiamo, degno della peggiore propaganda nazifascista, in grado di capovolgere la verità in menzogna e di trasformare gli aggressori in liberatori e l'imperialismo russo e la sua terribile guerra contro l'Ucraina in una guerra difensiva e legittima, negando l'evidenza della ferocia nazista degli occupanti contro la popolazione civile e i successi della gloriosa Resistenza popolare.
Questa volta ''Il Fatto'' di Travaglio e compari l'ha fatta davvero grossa, solo poche settimane dopo avere rilanciato le falsità naziste sul cosiddetto '''Holodomor'' ucraino, non ha esitato a fare da megafono alla vergognosa, menzognera e criminale propaganda al servizio dell'imperialismo russo, confondendo le idee ai suoi lettori antimperialisti in buona fede, inneggiando di fatto alla sottomissione delle nazioni e dei popoli oppressi dall'imperialismo, in questo caso quello russo, sulle spalle della tragedia che sta vivendo il martoriato e glorioso popolo ucraino, confermandosi così come un giornale borghese, anticomunista e ufficialmente filoPutin. Vergogna!
La realtà è che occorre lottare contro ogni imperialismo, quello dell'est e quello dell'ovest, che rappresentano il vero nemico di tutti i popoli del mondo, per l'Ucraina libera, indipendente, sovrana e integrale, per isolare la Russia, per l'uscita dell'Italia dalla Nato e dalla Ue imperialista, invitando il nostro popolo a insorgere nel caso di una sciagurata partecipazione del nostro Paese a una nuova terrificante guerra mondiale.
30 marzo 2022
(Articolo de “Il Bolscevico”, organo del PMLI, sarà pubblicato sul n. 14/2022 e sul sito www.pmli.it)
Redazione - inviato in data 01/04/2022 alle ore 12.03.40
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